Il bando ISI INAIL, chiamato semplicemente Bando Inail, è un'iniziativa governativa, che tramite un contributo a fondo perduto, è volta a incentivare le imprese a migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il bando viene pubblicato ogni anno e tra i progetti agevolabili rientra la rimozione e smaltimento di materiali pericolosi come l'amianto, un'esigenza sempre più richiesta per garantire ambienti lavorativi sani e sicuri, offrendo un contributo a fondo perduto fino al 65% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 130.000 euro.
Possono partecipare al bando ISI INAIL tutte le imprese, individuali o societarie, presenti sul territorio italiano iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA). Possono inoltre partecipare anche gli enti del terzo settore, ovvero le organizzazioni di volontariato, associazioni no profit, enti filantropici ed imprese sociali.
Per poter accedere ai finanziamenti, è necessario che l'impresa sia in regola con gli obblighi contributivi e non abbia beneficiato di altri finanziamenti pubblici per lo stesso progetto. Inoltre, l'impresa deve dimostrare l'effettiva intenzione di realizzare l'intervento previsto dal bando e non deve trovarsi in stato di liquidazione o fallimento.
Le risorse stanziate dall'INAIL per finanziare i progetti di miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro sono suddivise per regione e asse di finanziamento. Il bando ammette spese direttamente connesse alla realizzazione del progetto, nonché spese accessorie o tecniche necessarie al suo completamento.
Nonostante i numerosi tentativi, molte aziende non riescono ad accedere ai benefici del bando.
L’esigenza di rimuovere questo materiale pericoloso rappresenta un'ottima occasione per investire sulla transizione energetica, in quanto la rimozione dell'amianto, unita all'installazione di un impianto fotovoltaico, garantisce non solo la sicurezza degli edifici e la produzione di energia pulita, ma permette di rispettare le leggi e tutelare la salute dei lavoratori. Infatti, una volta bonificato il tetto, è possibile installare un impianto fotovoltaico di ultima generazione, sfruttando al massimo lo spazio disponibile e massimizzando la produzione di energia elettrica